Giorni fa ho letto di un sondaggio proposto dalla mitica Artista @creativa_di_lorenafestina sulla sua pagina Instagram, ai suoi follower poneva una domanda: "Se dovessi realizzare dei grembiuli colorati per bambini, di che colore?"
Tantissime sono state le risposte e, tra le tante, quando ho letto che si identificava al bimbo il colore azzurro ed alla bimba il rosa mi è venuto un po’ da pensare...
Ringrazio Lorena: è da tanto che avrei voluto affrontare questo tema.
“Se solo sapessero da dove nascono questo colori…”
Mi dicevo tra me e me; quindi oggi, se vi va di scoprirlo, leggete qui qualche curiosità su queste due tinte!
Dobbiamo fare un viaggio... Nella storia del costume della moda...
Pronti? Partenza? Via!
Siamo a metà del 1700: il rosa diventa famoso grazie a Madame Pompadour (tanto che la Sèvres, un’azienda di porcellane, dedicò proprio a lei una specifica tonalità di rosa, il “Rosa Pompadour.”).
Nonostante il lancio di questa moda, i bambini vestivano di bianco, anche per ragioni di natura pratica: abiti e pannolini bianchi, di stoffa, erano infatti più semplici da lavare.
Molti genitori mettevano un nastrino colorato alle caviglie piuttosto che ai polsi, al fine di riconoscere il sesso del neonato, ma attenzione! Rosa al maschio e azzurro alla femmina.
Questi colori venivano utilizzati ed indossati da tutti, non era uno scandalo vedere un uomo con camicia di seta pregiata rosa, ma solo dopo i 13 anni.
Immagni dal Web.
Siamo nel Ventesimo Secolo: il rosa era associato ai guerrieri, agli eroi e ai combattimenti, quindi ai maschi. Il blu il colore del velo della Madonna, più grazioso e delicato: per le bimbe.
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Negli anni‘30/‘40 gli uomini iniziano a vestire con colori più scuri, dal blu fino al nero (soprattuto quelli appartenenti al "Mondo degli affari") per quanto riguarda, invece, le donne i vestiti diventeranno sempre più chiari come il rosa e le sue sfumature pastello (legato alla sfera domestica, alla nudità e sensualità del corpo femminile).
In una Germania Nazista il colore rosa assume un valore di non inclusivitá: veniva, infatti, affibbiato sulle giacche di omosessuali, effemminati, trans, queer un triangolo proprio di colore rosa in segno di discriminazione
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Negli anni ‘50 si afferma notevolmente il rosa come colore femminile, anche nei beni di massa, basti pensare alle Barbie, elettrodomestici ed auto.
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A sdoganare il colore associato al sesso è il movimento femminista degli anni ‘70, sfilate di donne vestono con abiti “Non convenzionalmente da donna" facendo valere i propri diritti in tutto e per tutto.
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Oggi non si associa più nessun colore al sesso, o quantomeno in una piccola parte.
I due colori sono tornati “Asessuati”.
Non è il rosa a minare la mascolinità, ma gli stereotipi di genere ad esso associati.
Morale: potrai mai essere un colore a definire la vs mascolinità, la vostra virilità o la vostra femminilità? Bho, io non credo.
Siate semplicemente voi stessi, e sopratutto vestitevi come desiderate; senza pensare ai canoni che la società (purtroppo) prova ad imporci.💗💙
Sapevi tutto questo? Cosa ne pensi a riguardo?
Ti aspetto nei commenti!
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- Davide.
Mio figlio avrebbe sicuramente voluto un grembiule rosso, ama questo colore. Penso che un colore non indichi la sessualità, soprattutto in un bambino. Una cosa che ancora molte persone fanno è dividere i giochi, da maschio e da femmina, mio figlio ha voluto un passeggino,una bambola, la cucina e dei trucchi io ho assecondato tutte le sue scelte e lui ha giocato tantissimo con questi giochi.